Un saluto a tutti voi,
amici di Cerebro, ed eccoci arrivati alla terza ed ultima parte di
questo "speciale" dedicato al trentesimo anniversario del
film Ghostbusters.
Potete tranquillamente
saltare a piè pari questa introduzione se volete e leggerla in
seguito (sempre se ne avete voglia).
In principio la mia idea
era di realizzare tra le 4 e le 5 parti, ma vuoi per deicisioni di
redazione (prese di comune accordo, sia chiaro), vuoi per problemi di
sovrapporsi di cose da seguire, vuoi per problemi di tempo anche a
livello personale ho deciso di concludere, momentaneamte qui questo
mio lavoro. Non escludo in futuro di scrivre le due puntate rimanenti
visto che avevo, sin dall'inizio, in mente cosa fare, ma questo tipo
di articolo, anche se non sembra, richiede parecchio tempo; la fase
di reperimento del materiale (notizie, immagini,ecc) è molto lunga e
anche verificare tutte notizie su cui mi baso (per cercare di
scrivere meno cavolate possibili) non è una passeggiata. Andare a
toccare, anche se in maniera un pò ironica come faccio io, un brand
di questa importanza include, inevitabilmente, una attenzione molto
elevata da parte di chi legge.
Non nego che anche le
catastrofiche notizie riguardante il reboot del primo episodio,
venute ufficialmente a galla in questi giorni, hanno parecchio
affossato il mio entusiasmo e mi hanno un pò smontato, ma di questo
parleremo, temo, in seguito.
In questa puntata vorrei
parlare con voi della serie animata THE REAL GHOSTBUSTERS,
risalente
al 1987, e direttamente ispirata ai film della serie.
Diciamoci
subito la verità, tutti conosciamo la serie TV, così come
conosciamo l'altra serie TV, quella che consideravi i Ghostbusters
pezzenti, quelli con la macchina brutta, ciarliera, saccente,
rompicoglioni e con l'umorismo di Sergio Vastano... e pretendevano
pure di chiamarsi 'Ghostbusters', pensavi tu, senza uno straccio di
zaino protonico, solo con un paio di zainetti per la merenda e una
specie di aspirapolvere in mano?
La
questione però, non è esattamente così semplice (per la carità,
quella serie non piaceva nemmeno a me): c'è una serie di motivi se
The Real Ghostbusters ha nel
nome il 'Real', e non è solo per prendere le distanze dai citati
ghostbusters che magari pensavi fossero solo una brutta imitazione.
Tanto per cominciare le due serie uscirono pressochè in
contemporanea, ma per "motivi" diversi.
La
serie Ghostbusters,
nota anche come Filmation's
Ghostbusters (dalla
casa creatrice, la Filmation, appunto) o The
Original Ghostbusters (tanto
per non farci mancare un pò di sana confusione tra cosa è Real e
cosa è Original...) non è la brutta copia cinese dell'altro cartone
(nonostante fosse stato, furbescamente,
fatto uscire sull'onda del successo della pellicola cinematografica),
ma si ispira ad una serie TV live action per bambini del 1975...
... e qui ti spiegavi anche il perchè dello scimmione (che non era
una rappresentazione razzista di Winstone); per fortuna nella serie
animata ebbero la decenza di sostituire il cappello con ventolina da
ritardato della scimmia con un Fedora un pò a metà strada tra
Indiana Jones ed un investigatore privato (chiaramente alcolizzato)
prelevato da un Noire da quattro soldi.
La serie The Real Ghostbusters aveva aggiunto giusto la
paroletta magica (che, in questo caso, non è "per
favore") tanto per evitare di beccarsi una denuncia per
violazione del copyright, e, comunque, direi che siamo tutti
d'accordo che ci poteva davvero stare, in quanto serie animata con un
deciso tocco di "realismo" anche se si trattava di un
cartone animato; chiunque di noi abbia provato a vedere recentemente
qualche episodio penso si sia accorto di quanto l'intera produzione
fosse molto curata, fra trame degli episodi sempre interessanti (a
volte anche molto complesse), citazioni scientifiche di tutto
rispetto e fasi action davvero serrate...insomma, non credo fosse
stata studiata per venire incontro ad un pubblico di soli bambini.
Ma cerchiamo di addentrarci un po più nello specifico con ordine, ma
senza star qui a sparar dati inutili (wikipedia esiste apposta); di
certo possiamo dire che i 140 episodi che componevano le 7 stagioni
non erano esattamente pochi e hanno consentito di portare avanti
anche sottotrame che si dipanavano per diversi episodi (anche se ogni
avventura era autoconclusiva).
Come ho detto in precedenza volendo aderire il più possibile alla
pellicola originale erano stati usati tutta una serie di colpetti di
classe per cercare di non scontentare nessuno; luoghi, nomi,
equipaggiamenti, locazioni, ecc, erano riprodotti il più fedelmente
possibile; basti anche pensare che pure da noi in Italia i personaggi
avevano la voce dei doppiatori del cinema.
A trstimonianaza di questo potete ammirare qua sotto un magnifico
scorcio che vede la Ecto 1 in versione "cicciona" (sembra
una muscle car) che si dirige verso il quartier generale a
tinte fosche e particolarmente lugubre..
Ma di certo non ci lamentiamo, visto che il cartone era disegnato a
mano e, di volta in volta, i disegnatori davano il loro tocco ad
alcuni dettagli di ogni episodio.
Si, perchè se da una parte il design dei personaggi e degli
equipaggiamenti era rigoroso, dall'altra avevamo questi tocchi
personali dati dagli artisti che ci lavoravano e che, francamenente,
mi facevano imbestialire peggio che Tyson nei momenti peggiori.
Normalmente i due dettagli che venivano presi di mira e massacrati
erano due: la Ecto 1 e il raggio protonico. La machina di volta in
volta diventava sottile, cicciona, luga, corta, con i lampeggianti
colorati, con i lampeggiani NON colorati, con i lampeggiati COLORATI
SBAGLIATI, senza roba su tetto, con TROPPA ROBA sul tetto (tipo
famiglia di magrebini che vanno in vacanza), ecc. Una menzione
particolare va fatta per il simbolo sulla macchina: non credo di
averlo mai visto disegnato decentemente, quello della foto sopra
forse è una delle versioni migliori (anche se il fantasmino ha
l'espressione di un tossico che si è appena bombato di brutto),
spesso e volentieri era una massa informe irriconoscibile (quando non
era pure disegnato alla rovescia) e, in alcuni episodi davvero
pezzenti, addirittura veniva disegnato solo il sibolo del divieto...
Anche per il raggio protonico si salvi chi può: l'originale era
rosso e blu, qui, quando va bene, ce lo ritroviamo giallo e azzurro e
con effetti che vanno da "getto d'acqua di Super Liquidator"
(praticamente un idrante colorato) a "stella filante sparata
male"...e io ogni volta rosicavo.
Un altra licenza poetica era l'Ecto Contenitore che aveva un
design monolitico e, a dire il vero, più convincente di quello del
film (che sembrava un congelatore pitturato di rosso), e che è stato
mantenuto anche nel videogioco del 2009.
Ma veniamo ora al piatto forte, ossia i personaggi: qui il lavoro di
adattamento, a mio parere, è stato davvero ottimo (complice anche il
fatto delle voci originali) riuscendo a trasmettere al personaggio
del cartone animato la personalità della controparte
cinematrografica.
Ok, c'erano le tutine con quei colori assurdi, ma proprio assurdi,
del tipo che sembravano usciti da decine e decne di sedute di
brainstorming in cui si dovevano trovare non solo i quattro
colori più brutti del mondo, ma altri quattro altrettanto brutti ed
il modo di accostarli nel peggior modo possibile! Poi però anche tu,
come me, ti ci sei affezionato e sono certo che ancora oggi, nel
reparto "tutoni da casa" dei grandi magazzini speri sempre
di trovarne una con i polsini colorati diversi dal resto della tuta.
Ma vediamo un po in dettaglio i personaggi
PETER
Si parte subito forte, con il
personaggio indubiamente più carismatico e sopra le righe (e non
solo non solo nel cartone), quello che un po tutti noi avremo voluto
impersonare. A livello fisico i due non sembrano somigliarsi molto
per via della folta chioma del disegno (che cozza con la stempiatura
e il diradamento di Mr Murray) e per la mancanza dei "crateri
lunari" presenti sul volto dell'attore originale. Sorvolando su
questo c'è però da dire che il personaggio è caratterizzato molto
bene, con quel sarcasmo e quel cinismo che contraddistinsero il
personaggio al cinema, e che fecero diventare Peter uno dei
protagonisti dello show televisivo, al punto che gli americani
decisero pure di dedicargli uno spin-off videoludico (di cacca) tutto
suo, come abbiamo visto nella prima puntata.
Dicevo che si partiva subito forte,
e difatti forte è anche la bruttezza dei colori della tutina:
marrone e verde....Marrone e Verde?...MARRONE E VERDE??!!!Non ci si
crede, in alcuni episodi, la tuta di Peter sembra una enorme cacca di
vacca da cui spunta il verde di un prato...un latin lover come lui,
sempre in ordine e pettinato, con il suo ciuffetto e l'aria da gallo
cedrone si veste peggio di Forrest Gump alla fermata dell'autobus?!
RAY
Tiriamo leggermene il freno e veniamo al personaggio più piatto del
quartetto. Ok per i modi gentili, ok per quell'aria sempre sognante,
ok per il sembrare un babinone, ma a tutto c'è un limite: Ray nel
cartone animato sembra il classico "cugino con un lieve ritardo
mentale" (magri figlio di un incesto), a cui affibiano sempre i
compiti più schifosi, quello che fanno lavorare com un mulo e quello
per tutta risposta, invece che incenerirli con il raggio protonico è
pure contento.
Si, il personaggio interpretato da Akroyd era anch'esso un sognatore,
una sorta di eterno Peter Pan ma aveva una dignità (se tralasciamo
giusto il caso in cui Peter e Egon gli fanno vendere la casa...): non
è che quando gli si presenta la fanstasmessa per praticargli
una fellazio lui la passa a Peter e poi va a gonfiare a bocca le
gomme della Ecto 1.
Ad affossare il tutto ci pensa il capello,a volte, in versione pel
di carota e l'immancabile tutina: pure qui nemmeno la
soddisfazione di avere la più brutta, ha semplicemente un tutone
color beige spento con risvolti color cammello malato gravemente
WINSTONE
Qui nella serie TV il personggio di Winstone riesce a trovare una sua
perfetta collocazione ed una sua importanza non di poco conto; spesso
e volentieri negli episodi è quello a cui viene l'idea più giusta e
sensata per risolvere le situazioni in cui viene a trovarsi il
quartetto, e a richiamare tutti alla calma quando sguazzano in un
pantano di stronzate.
Personaggio saggio e riflessivo, alla buona (come nel film), mi fa
venire in mente lo stereotipo del fattore nero dell'Alabama ai tempi
del Ku Klux Klan, quello che riusciva a sorriderti e a chiamarti
"signore" anche se la sera prima ti eri vestito come la
federa di un cuscino e lo avevi riempito di legnate.
La somiglianza fisica si ferma, giusto, al colore della pelle e nulla
di più: niente baffi e una anonima pettinatura alla Playmobil.
C'è però da dire che il suo completo è quello meno ridicolo: una
sorta di tuta carta zucchero con risvolti
rossi....si...potrebbe quasi andare... se non fosse che una punata
per l'altra le sfumature della sua tuta vadano dall' avorio cesso
dell'autogrill a fata turchina sbiadita da un lavaggio a 90°,
e i risvolti , invece,oscillavano dalla tonalità vinaccia a
sangue dal naso rappreso.
EGON
Ultimo ad essere trattato, ma sicuramente non ultimo come importanza,
il Dr Spengler era, secondo me, il secondo personaggio più riuscito
della serie: conservava tutte le caratteristiche della controparte
reale, ed in più il suo carattere schivo ma determinato veniva
approfondito parecchio. Chi lo ha sempre e solo visto come una testa
d'uovo, solitario e con quel fare da superiore potrebbe
ricredersi; nella serie TV troviamo si uno scienziato a volte un po
freddo e calcolatore, ma con una determinazione ed una risolutezza
fuori dal comune...insomma, ha proprio le palle quadrate!
Quindi come fare a non farlo emergere troppo sopra gli altri, avranno
pensato gli autori?Semplice, incasiniamo a morte il look,
naturalmente!
Qui si tocca l'apice: l'attore è moro e questo qui è biondo
platino, l'attore è "spettinato da sfigato" questo qui ha
una strana "banana" in testa con tanto di codino che fa
molto fashion tardi 80, l'occhialetto anonimo sostituito con due
fanali rosso fuoco ed in più lui è alto almeno 2 metri e 10!
La tuta poi è fenomenale: color putrefazione zombie e rosa Peppa
Pig... ogni volta che la indossa probabilmente gli sembra di
indossare la carcassa mutilata di qualche mangia cervelli!
A onor del vero ci sono stati anche episodi (che mi avevano lasciato
letteralmenente a bocca aperta) in cui i nostri quattro eroi erano
vestiti nello stesso modo, con le divise del film, come possiamo
ammirare qua
Inutile dire che all'epoca non apprezzai la cosa nemmeno un po, visto
che mi ero affezionato ai colori che distinguevano un personaggio
dall'altro...e ci sono affezionato ancora oggi!
Una menzione se la merita, di sicuro, anche Janine in versione
gnocca/alternativa
Sicuramente una versione che ricorda più il look del personaggio del
secondo film (che non era ancora uscito all'epoca, quindi la butto
lì: che questo look non abbia ispirato quello del secondo film?)
rispetto alla Janine che conoscevamo, con quell'aria acida da vecchia
stronza , vestita e pettinata come una lesbica per tutto il film,
salvo poi travestirsi da vecchia sui titoli di coda!
Cari amici, purtroppo il mio tempo stringe e so che ci sarebbero
ancora tante e tante cose da dire su questa serie TV, ma il tempo è
tiranno e devo, a malincuore chiudere qui.
Sono ben conscio del fatto che la qualità di questo episodio non sia
stata eccelsa ma il tempo per svilupparla è stato poco, quindi spero
siate clementi con me, cercherò di farmi perdonare in futuro con i
due episodi speciali che ci terrei a scrivere.
Con questo concludo questa mia breve trilogia, che mi è piaciuto
molto realizzare, e mi ha fatto rivivere momenti ed emozioni davvero
speciali: spero di essere riuscito a trasmettere qualcosa anche a voi
che state, pazientemente, leggendo queste righe.
Per le puntate speciali non posso, al momento, darvi un appuntamento
perchè rischierei di non riuscire a mantenere l'impegno, ma vi
invito a inviarmi idee e suggerimenti al nostro indirizzo di posta
elettronica.
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A presto!
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